Informazioni aggiuntive
Peso | 1.4 kg |
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23,18€
CLASSIFICAZIONE
I.G.T. Isola dei Nuraghi
UVE
Cannonau, Muristellu (o Bovale Sardo), Cagnulari
PROVENIENZA
Tenute Spanu in agro di Dorgali, 420 m.t.s.l.
FORMA DI ALLEVAMENTO
Gouyot, densità di allevamento 6000 ceppi per ettaro
SUOLO
Origine vulcanica e alluvionale di media tessitura
CLIMA
Mediterraneo, inverni non molto rigidi precipitazioni moderate estati intense ma ventilate
VENDEMMIA
Raccolta manuale, in casse, durante le prime ore del mattino
VINIFICAZIONE
Cernita e selezione manuale attenta delle uve fermentazione a temperatura controllata 28-32° macerazione lunga
AFFINAMENTO
6-8 mesi in media in acciaio leggero passaggio in barriques di rovere francese
COLORE
Rosso rubino intenso con riflessi cardinalizzi
PROFUMO
Ricco e complesso bouquet con note di mandorle amare
GUSTO
Vino dalla struttura notevole, equilibrato, fine e persistente
CONSERVAZIONE
A temperatura e umidità controllata, non oltre il 60% preferibilmente tenendo la bottiglia orizzontale
GRADO
VOL 15%
ABBINAMENTI AL CIBO
Selvaggina, cinghiale, carni rosse, arrosti in genere, formaggi stagionati
FORMATI DISPONIBILI
0,75-1,5-3-5 litri
Peso | 1.4 kg |
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Cantine Spanu affonda le sue profonde radici nel tempo, a partire dal 1773, con il suo fondatore Giovanni Maria Spanu, che impiantò il primo vigneto nel salto di Iloghe, fra i più fertili dell’intero comprensorio, da cui trae origine il nome dell’omonimo Vino. Fu cosa assai rara per il periodo, in quanto i modesti appezzamenti viticoli, erano solitamente situati nell’immediata periferia urbana, Sa Costa, Filieri, Murisinu, solo per citarne alcuni. Le origini del toponimo Iloghe, secondo alcuni studi portati avanti da uno studioso, appassionato di storia e tradizioni locali, pare siano riconducibili, alle caratteristiche morfologiche di quei terreni, la cui origine in gran parte alluvionale, e vulcanica, erano le caratteristiche distintive di quel salto, come ben rappresentano Sas Paules, (le paludi) ora prosciugate, di Oddonue, Biriddo, Porcarzos, solo per citarne alcune, dal cui nome latino “Idiles” (palude) che, unendosi al suffisso “oghe”, da foce, diedero origine a “Idiloghe”, che con il passare del tempo, e la caduta della D intervocalica, diede luogo a ILOGHE. Non possiamo non ricordare l’importanza in epoca nuragica di quel salto, a giudicare dalle testimonianze dei reperti ritrovati, e dai numerosi e importanti insediamenti, giunti fino ai nostri giorni in buono stato di conservazione, come Serra Orrios, il nuraghe di Su Casteddu, Biristeddi, per citare i più importanti e meglio conservati. Le viti a piede franco erano in prevalenza cannonau autoctono, ma venne poi successivamente affiancato un clone varietale sempre di cannonau, proveniente dalla Spagna, probabilmente frutto dei primi contatti commerciali che avvenivano nel piccolo porto di Cala Gonone. Con l’avvento dei lavori di infrastrutturazione della Sardegna, portati avanti dai Savoia e la realizzazione di una delle più importanti arterie stradali dell’epoca, quale la Carlo Felice, nei primi anni venti, che attraversava l’isola da Cagliari a Porto Torres, vennero nell’isola numerose maestranze, fra i quali un altro mio antenato, Pasquale Caroti, toscano verace, produttore di ceramiche e viticoltore in quel d’Impruneta, insieme alla moglie Anna Frizzi, dal quale matrimonio nacque Luigi Caroti, divenuto poi Carotti, a causa degli errori di scrittura degli impiegati dell’anagrafe locale. La coltivazione della vite e vinificazione, continuò con i figli oltre le attività di produzione di laterizi e piastrelle, diventando un’importante realtà in ambito provinciale, e al primo panificio industriale, del paese, chiuso poi nell’immediato dopoguerra.
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